Trasformare il Paese con le buone pratiche

Il rapporto Greeneconomy 2013, edito da Fondazione per lo sviluppo sostenibile, esalta le buone pratiche che fanno risparmiare soldi ed energia, ma mette in risalto anche le difficoltà del sistema Italia. In Italia ”le abitazioni consumano dal 30 al 60% in più di energia rispetto alla media Ue”; inoltre nell’ambiente urbano “si produce in media il 75% dei rifiuti”. Problemi ambientali riguardano anche “l’inarrestabile cementificazione con insediamenti distribuiti in maniera frammentata sul territorio, che continua ad occupare aree libere, spesso agricole, al ritmo di 343 metri quadrati all’anno per ciascun italiano”.
Per il presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Edo Ronchi, i temi chiave sono: “innovazione, investimenti, occupazione. Ma purtroppo in Italia sono prevalenti idee vecchie, con un’impostazione produttiva tradizionale. Invece bisogna pensare a un’economia non come fine ma come mezzo per assicurare benessere. Se non si coglie questa opportunità si è vittime di un vecchio sistema”.
Grandi risultati sono conseguibili nel settore dei rifiuti, con una gestione più intelligente dalla raccolta al riciclo. Secondo l’Enea ”circa il 48% dei rifiuti elettrici ed elettronici potrebbe essere riutilizzato per un valore di mercato pari a 45 milioni”; poi, emerge che dove ”la raccolta differenziata è più alta, il costo della gestione dei rifiuti è più basso per ogni cittadino”. Inoltre 1.000 tonnellate all’anno in più di differenziata e riciclaggio creerebbe 8,5 posti di lavoro; il che significa che raggiungere l’obiettivo del 50% di riciclaggio porterebbe a circa 11.000 posti di lavoro.

CertineWs/MGD

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