Eni brucia olio di palma: protesta a Porto Marghera

Il collettivo EarthRiot organizza per il 29 marzo una manifestazione di protesta a Porto Marghera contro la scelta di Eni di alimentare quegli impianti con olio di palma, coltivazione che ha un impatto ambientale devastante.
«L’olio di palma, sostanza ormai nota, largamente utilizzato dall’industria alimentare e cosmetica nascosto da termini fuorvianti, rischia di essere sempre più presente nelle nostre vite dopo aver distrutto quelle della flora e della fauna indonesiane e malesiane – spiegano da EarthRiot – Il 90% dell’olio di palma esistente sul mercato proviene infatti da questi luoghi, foreste tropicali che stanno perdendo la loro vitalità sotto i colpi di ruspe e incendi appiccati al fine di creare aree nelle quali coltivare monocolture intensive di palme da olio per la produzione industriale. Le opere di deforestazione provocano la perdita di biodiversità vegetale e animale, la morte di specie animali già a rischio di estinzione come le tigri di Sumatra, il rinoceronte di Giava, elefanti e orango. Numerose popolazioni vengono private della terra che coltivano e della casa, cacciate dai luoghi abitati da sempre, schiavizzate nelle monocolture di palme da olio o, nel caso delle tribù indigene che ancora vivono nelle foreste colpite da questo mercato, sterminate senza pietà. Eni, multinazionale petrolchimica, ha deciso di alimentare questo mercato di distruzione avviando, nello stabilimento Versalis di Porto Marghera, la produzione di un biocarburante ottenuto dalla combustione di olio di palma, grasso vegetale che non risponde ai parametri stabiliti dalla RED (Renewable Energy Directive) perché una sostanza possa essere utilizzata come tale».
«La combustione di quest’olio, oltre ad essere letale per i terreni agricoli circostanti che vengono avvelenati dai fumi, dai liquami di scarico e dalla ricaduta nell’ambiente della sostanza Bruciata – prosegue il collettivo – è altamente dannosa anche per la salute di chi viene impiegato negli stabilimenti di lavorazione e per chi vive nelle zone limitrofe. Acerra, un paese nel napoletano, dove da anni esiste una fabbrica che brucia olio di palma per la produzione di carburanti verdi, è un triste esempio dei danni provocati dalla combustione di questa sostanza. L’aria è irrespirabile oltre che essere molto nociva anche grazie alla presenza di PCB, sostanza più tossica della diossina, spesso contenuta nell’olio di palma che viene contaminato al contatto con le cisterne di stoccaggio nelle quali viene trasportato durante il lungo viaggio (21 giorni di navigazione) dall’Indonesia all’Europa. Per tutte queste ragioni Earth Riot, collettivo non violento, che da tempo lotta per il blocco del mercato dell’olio di palma, lancia per sabato 29 marzo 2014 una manifestazione di protesta e informativa nel centro di Marghera, piazza del Mercato 1, dalle 10.30 alle 14. Earth Riot rifiuta e condanna ogni forma di fascismo, discriminazione e violenza, sia essa fisica, verbale o psicologica e invita quindi chi porta avanti idee e atteggiamenti di questo tipo a desistere dal partecipare alla manifestazione».

CertineWs/MGD

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