Ambiente, valutazioni più rigorose sugli organismi certificazione

In particolare si segnalano le attività per le certificazioni dei valutatori delle emissioni di gas ad effetto serra degli operatori della filiera per la produzione di biocarburante e quelle per il rilascio dei certificati EMAS. Quest’ultima attività rappresenta un importante riconoscimento in termini di corretta gestione ambientale. Viene concessa, su richiesta volontaria di un’organizzazione, dagli organismi competenti nominati dagli Stati membri (in Italia, sinora, il Comitato per l’Ecolabel e l’Ecoaudit – sezione EMAS), secondo una procedura che, oltre ad esaminare nuovamente l’adeguatezza complessiva della dichiarazione ambientale validata dal verificatore accreditato, prevede la richiesta di parere alle autorità ambientali locali (in Italia le Agenzie regionali e provinciali per l’ambiente ARPA e APPA). I certificati EMAS, come la certificazione UNI EN ISO 14001 per i sistemi di gestione ambientale, sanciscono la capacità di un’azienda di gestire nel migliore dei modi le pratiche ambientali, comunicando all’esterno i risultati ottenuti, attraverso la dichiarazione ambientale. In ambito cogente si inserisce invece l’accreditamento all’interno del sistema di Emission Trading, ossia il regolamento europeo che impone la limitazione di emissione di Co2 dei grandi impianti, avendo lo scopo ultimo della riduzione come previsto dal Protocollo di Kyoto. 

 

UN CONTRIBUTO PER LE IMPRESE CHE PARTECIPANO AL MERCATO DELLA CO2

L’attività di ACCREDIA contribuirà alla partecipazione delle imprese italiane e dell’Italia al mercato europeo di Co2, anche grazie agli accordi internazionali che l’ente sottoscrive. L’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra sarà perseguito anche quando nei prossimi mesi partirà il sistema di certificazione della sostenibilità dei biocarburanti a cui si dovranno sottoporre tutti i soggetti della filiera da chi produce la materia prima per arrivare a chi fornirà il prodotto finale. «Il protocollo d’intesa appena firmato con il Ministero dell’Ambiente – spiega il Cavaliere del Lavoro Federico Grazioli, presidente di ACCREDIA – ci coinvolge su molteplici attività anche molto diverse tra loro. Il comune denominatore è l’impegno ad affiancare l’Amministrazione nell’azione di tenere fede agli obiettivi fissati dall’Unione Europea, anche sui temi ambientali. La tutela dell’ambiente dipende dalle pratiche di ciascuno di noi, ma noi siamo pronti a dare il nostro contributo attraverso un controllo sempre più rigoroso degli organismi e dei soggetti che rilasciano i certificati. Siamo consapevoli di dover agire con grande senso di responsabilità, sotto questo aspetto mi sento di garantire che possiamo contare sulla professionalità del nostro personale, composto da auditor, ispettori ed esperti altamente qualificati e di comprovata esperienza».

 

UN PASSAPORTO INTERNAZIONALE DI ECOSOSTENIBILITÀ

Il coinvolgimento di ACCREDIA ha l’effetto di trasformare la certificazione in una sorta di passaporto, conferendole risconoscibilità e validità internazionale. In virtù dell’accordo con il Ministero, il certificato rilasciato da ACCREDIA costituisce pre-requisito obbligatorio per gli organismi di certificazione, che operano in conformità alle Direttive e ai Regolamenti in oggetto, per il rilascio dell’autorizzazione e conseguente notifica alla Commissione Europea, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico o del Ministero dell’Ambiente. Nei casi previsti dalle norme europee, infatti, ACCREDIA provvederà a trasmettere le informazioni al Ministero dello Sviluppo Economico per la notifica alla Commissione. L’attività in ambito cogente (o obbligatorio) infatti prevede anche l’adempimento della inserzione degli organismi di valutazione della conformità nella banca dati comunitaria NANDO (New Approach Notified and Designated Organisations. (Fonte CertineWs)

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