Deceduto per ustioni in Ungheria: è la nona vittima del fango tossico

40 chilometri quadrati. La nona vittima della catastrofe è un anziano signore residente nella citta’ di Kolontar, e’ morto in ospedale ad Ajka, per ustioni. E intanto la societa’ responsabile della sciagura, la Mal, messa sotto controllo dello Stato, si avvia riprendere la produzione. Il commissario speciale Gyoergy Bakondi, ha annunciato che i forni sono gia’ in fase di riscaldamento. Con la tecnologia usata, l’alluminio si ricava ad alta temperatura e ci vogliono 48 ore per raggiunge il livello adeguato di riscaldamento. Circa 1.200 soccorritori sono ancora all’opera per ripulire le strade e le case dal fango rosso tossico divenuto nel frattempo polvere e dunque ancora piu’ nocivo per la salute. Il nuovo argine costruito in tempi record serve a proteggere i due comuni da possibili nuove esondazioni. Controlli al deposito esondato non mostrano alterazioni sulla parete di contenimento e la crepa presente non si e’ allargata. Il commissario Bakondi ha costituito una squadra di una ventina di persone che sorvegliano non stop l’attivita’ dell’azienda. Nell’ambito delle indagini, la polizia ha gia’ raccolto decine di testimonianze dei tecnici e operai che confermano che il deposito era stracolmo di fango nelle settimane e mesi precedenti il disastro, e che l’argine del deposito presentava segni di crepe. La direzione della Mal sarebbe stata a conoscenza del rischio. L’amministratore delegato Zoltan Bakonyi e’ agli arresti cautelari. Gli abitanti evacuati di Kolontar potranno ritornare a casa il fine settimana, ma secondo la protezione civile ma non tutti vogliono farlo. Circa 30 case saranno demolite defintivamente nel comune piu’ colpito. Il fondo solidarieta’ istituito dal governo ha gia’ raccolto centinaia di milioni di fiorini a favore dei sinistrati, tutto il Paese vuole aiutare. (Fonte CertineWs)

Share Button