Arsenico nell’acqua: nel Lazio dichiarato lo stato di emergenza

Si trattava di rinviare ancora l’adeguamento di alcuni comuni delle suddette regioni ai parametri ammessi dall’UE per quanto riguarda i valori di arsenico, boro e fluoruro nell’acqua potabile. È il 28 ottobre 2010 quando la Commissione Europea fa sapere che per alcuni comuni la deroga è ammessa (fino al 31/12/2012), per altri no. Il Consiglio dei Ministri, in data 17 dicembre 2010, dichiara lo “stato di emergenza” per 20 comuni del Lazio, senza tuttavia nominare un commissario straordinario, né pubblicare la lista degli interessati. In Gazzetta Ufficiale viene pubblicato il provvedimento – 4 gennaio 2011 – sicché ora siamo a tutti gli effetti in stato di emergenza. Ma c’è chi ha organizzato un comitato perché le cose cambino. Sono i cittadini del comune di Aprilia, dove dal 2003 il Servizio Idrico Integrato è nelle mani di un gestore privato. Il comitato chiede con forza che la gestione torni a essere pubblica, e qui il problema si allarga e tocca la questione dell’acqua come bene pubblico.  Nel frattempo l’assessore regionale all’Ambiente Marco Mattei ha commissionato al Dipartimento regionale di Epidemiologia dell’Asl un’indagine epidemiologica con l’obiettivo di verificare se ci sia un collegamento tra la presenza della sostanza tossica e patologie tumorali. (Fonte CertineWs)

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