Rivoluzione Accredia: certificazione anche per bio e prodotti tipici

ad operare dal MIPAAF solo dopo aver ottenuto l’accreditamento di ACCREDIA. Con questa importante novità, operativa dal 1° maggio 2010, la responsabilità e l’impegno di ACCREDIA per la qualità nel settore agroalimentare si estendono anche al settore delle certificazioni regolamentate, oltre a quelle, già da tempo “controllate”, del settore volontario (come, ad esempio, le certificazioni di prodotto, quelle sulla rintracciabilità della filiera o le certificazioni di sistema di gestione). E si chiude così un percorso la cui ultima tappa era stata l’istituzione, ad aprile scorso, di un dipartimento ACCREDIA dedicato alla sicurezza alimentare. ACCREDIA è l’ente unico di accreditamento riconosciuto dallo Stato ed ha il compito di accreditare, valutandone la competenza e l’operato, gli Organismi di certificazione e ispezione, i Laboratori di prova e quelli di taratura, chiamati a loro volta a verificare, controllare e misurare la qualità e la sicurezza del made in Italy. Quella dei prodotti alimentari italiani certificati costituisce una componente sempre più significativa della produzione agroalimentare nazionale, con in più una rilevante connotazione export-oriented. Le vendite all’estero hanno toccato 1,3 miliardi di euro, +15% sul 2008. Vale 3 miliardi, invece, il mercato “bio” italiano, con un incremento del +9% nel primo semestre 2010 a confermare una leadership europea per numero di operatori (oltre 45mila) e superficie dedicata (circa 1,1 milioni di ettari). Una indagine del 2007 dimostrava che anche allora erano proprio le certificazioni del settore food le più conosciute e apprezzate dal cittadino comune. Negli scambi internazionali il marchio ACCREDIA funziona come un passaporto, che esenta il titolare dal sottoporre a ulteriori test di conformità il proprio prodotto, servizio o la propria professionalità. (Fonte CertineWs)

 

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