Parmalat: banche assolte. Unicredit: ‘Valuteremo se entrare nel capitale’

E, a riguardo, ha sottolineato: «francesi e tedeschi hanno capito che ci sono certe situazioni in cui può essere utile dare una mano a grandi aziende del Paese o per crescere di più, perchè hanno bisogno di risorse, di capitali per crescere, o, se sono sane e se sono forti, per poter resistere ad operazioni che sono fatte unicamente per smontarle, farle a pezzi e non per investire sulla crescita dell’azienda». Alla domanda dei cronisti, a margine del seminario ‘Mezzogiorno tra crisi globale, mediterraneo e federalismò, se quest’ultimo fosse il caso dell’azienda di Collecchio, ha spiegato: «Può darsi che Parmalat rientri in questi casi o no, non lo so. Occorre tenere presente che Parmalat ha una bella cassa ed eccellenti aziende in giro per il mondo».

GHIZZONI, VALUTEREMO SE ENTRARE NEL CAPITALE
Unicredit non esclude la possibilità di entrare nel capitale di Parmalat. «Preferibilmente, noi non entriamo nel capitale delle imprese. Nel caso di Parmalat ci riserviamo di valutarlo alla fine, quando il progetto sarà definito completamente» dichiara Federico Ghizzoni, amministratore delegato della banca in un’intervista al Sole 24 Ore in cui parla a tutto campo.

CODACONS A LUTTO DOPO SENTENZA ASSOLUTORIA BANCHE
Significativa reazione del Segretario Nazionale Codacons Francesco Tanasi che, dopo la sentenza di assoluzione delle quattro banche estere nel processo Parmalat e dei loro funzionari, per non aver commesso il fatto o perchè il fatto non sussiste, ha annunciato oggi che le sedi Codacons saranno listate a lutto e alle 15.00 si terrà 1 minuto di silenzio per la morte dei diritti dei risparmiatori. anasi annuncia, però, che la battaglia del Codacons proseguirà in sede civile a fianco di tutti risparmiatori contro i potentati bancari.

CICCHITTO, BENE PM, CONDIVISIBILE LORO AZIONE
«Sul caso Parmalat solidarizziamo con i risparmiatori vittime di incredibili speculazioni da parte di alcune banche straniere che hanno condotto con grande cinismo la loro gestione di questo ‘affare’». Lo afferma il capogruppo alla Camera del Pdl Fabrizio Cicchitto, che puntualizza: «In questo processo i pm hanno portato avanti una azione giudiziaria del tutto condivisibile».

ANGIOLINI, RITORNO È SOGNO MA ORA VADO IN PENSIONE
«Mi piacerebbe moltissimo, sarebbe un sogno, ma per ora vado in pensione». Così l’ad di Gemina uscente, Guido Angiolini, risponde ai giornalisti che gli chiedono di un suo possibile ritorno a lavorare con Enrico Bondi, a capo di Parmalat. «Adesso vado in pensione, andrò al parco, sorride Angiolini al termine dell’assemblea di Gemina nella quale sono state ufficializzate le sue dimissioni, anche se il manager fa capire che sta valutando alcune offerte in altri gruppi.

BOCCIA (PD), REGOLE ANTITRUFFE, MA TREMONTI TACE
«Dopo la sentenza shock sul caso Parmalat, occorrono urgenti regole contro il ripetersi di queste truffe. Qualcuno chiede pene più severe altri si complimentano con l’azione dei Pm, usando cinicamente l’occasione per fini politici, ma il nodo è solo uno: oggi è ancora possibile vendere sul mercato ad un qualsiasi operatore non qualificato, cioè anche all’inesperto e ingenuo pensionato, i bond del tipo Parlamat». Lo afferma Francesco Boccia, coordinatore delle commissioni Economiche del Gruppo del Pd il quale aggiunge: «Siamo colpiti dal silenzio del ministro Tremonti che non ha trovato una parola di solidarietà con i 40 mila risparmiatori beffati dopo l’assoluzione delle banche straniere accusate di aggiotaggio. Sono depositate in Parlamento le nostre proposte per recepire le norme europee che impediscono la vendita di titoli, in particolare quelli strutturati e a rischio, a operatori non esperti e non in grado di valutare i rischi: maggioranza e governo potranno rapidamente occuparsi di questo problema o temono di distogliere troppo l’attenzione dalle legge che interessano il presidente del Consiglio». (Fonte CertineWs)

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