Nucleare, Romani: “Dopo estate conferenza per strategia energetica”

Lo ha affermato il ministro delle Attività produttive Paolo Romani alla presentazione del nuovo impianto di raffinazione del petrolio pesante dell’Eni in provincia di Pavia. «Dobbiamo metterci nelle condizioni – ha spiegato – di capire cosa sia meglio per il Paese, visto che il 99,9% consuma energia e solo lo 0,01% la produce». Quanto alla conferenza nazionale Romani ha precisato che «non dobbiamo coinvolgere solo Eni, ma tutte le realtà: anche Enel, Terna e tutte le altre aziende, non abbiamo molto tempo, dobbiamo fare in fretta per dare una certezza su quello che vogliamo fare». «Non so – ha poi aggiunto – se siamo al post nucleare, certo è che il governo ha abrogato la legge che ci consentiva di tornare all’energia atomica». A suo avviso «il tema della sicurezza è assolutamente centrale in tutta Europa e noi abbiamo l’obbligo di individuare una nuova strategia energetica nazionale aperta a tutte le realtà del settore, finora il problema dell’energia non è mai stato vissuto in termini strategici tenendo conto dell’approvvigionamento, del risparmio e dell’efficienza energetica».
L’italia deve rivedere la propria strategia energetica. È la priorità indicata dal ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, a margine dell’inaugurazione del cantiere del progetto Est dell’Eni a Sannazzaro dè Burgondi, in provincia di Pavia. «Dopo Fukushima in Giappone e le rivolte in Nord Africa, dobbiamo rivedere la nostra strategia di produzione e di approvvigionamento energetico – ha dtto il ministro – non abbiamo molto tempo e dobbiamo fare in fretta». Il ministro dello Sviluppo Economico ha sottolineato che «il problema energetico in Italia non è mai stato vissuto in termini strategici, tenendo conto dell’approvvigionamento, del risparmio e dell’efficienza energetica». Romani, dopo il disastro nucleare nella centrale nucleare di Fukushima, ha sottolineato che è necessario ripensare la strategia energetica italiana. «Non so se siamo nel post-nucleare – ha spiegato Romani – ma il governo ha abrogato la legge che ci consentiva di tornare al nucleare. Ora il tema della sicurezza è diventato assolutamente centrale in Europa». Il ministro ha sottolineato che «abbiamo l’obbligo di immaginare una nuova strategia energetica» e per farlo è necessario coinvolgere, ha continuato il ministro, tutte le grandi aziende industriali italiane del settore. «Dobbiamo fare abbastanza in fretta – ha detto Romani – due-tre mesi possono essere sufficienti e settembre-ottobre potrebbero essere i mesi in cui tenere la conferenza nazionale dell’Energia». (fonte CertineWs)

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