Italiana la certificazione per la pesca sostenibile

Milano, anche se può contare su numerosi collaboratori in tutti i continenti. Il logo ‘Friend of the sea’ sui prodotti certificati consente ai consumatori di riconoscere facilmente quelli da origine verificata e controllata come sostenibile per l’ambiente. Il gruppo di esperti indipendenti che ha sviluppato Friend of the sea è forte di una ventennale esperienza nel progetto Dolphin-Safe, che certifica il tonno pescato senza danni ai mammiferi marini. Tale progetto, grazie anche all’attiva collaborazione dell’industria del tonno internazionale, ha consentito di salvare circa due milioni di delfini da morte certa nelle reti di pesca del tonno. Oltre cento sono attualmente i produttori certificati ed autorizzati ad utilizzare il logo Friend of the sea, in Italia ed in 34 nazioni. 30 flotte di pesca e circa 50 impianti di acquacoltura sono stati approvati da audit svolti da certificatori di terza parte, sulla base dei rigidi requisiti di sostenibilità sviluppati da un comitato tecnico internazionale. Sono dunque disponibili sui mercati internazionali circa 60 specie diverse da origini sostenibili. Per poter ottenere la certificazione Friend of the Sea, le attività di pesca ed acquacoltura vengono ispezionate in sito dagli auditor. Per la pesca viene verificato che la popolazione target (stock) non sia sovrasfruttata; il rispetto della taglia minima; le dimensioni delle reti; la zona di pesca ed il rispetto delle zone protette e del fondale marino. Per l’acquacoltura l’auditor valuta l’impatto del sito produttivo sugli habitat critici (mangrovie, zone umide, ecc); il rispetto della normativa sui parametri delle acque; la prevenzione delle fughe di pesce; la gestione dei rifiuti e l’impatto dei mangimi. Circa la metà dei prodotti certificati origina da flotte artigianali in Paesi in via di sviluppo o piccoli produttori, in linea con gli obiettivi della FAO per questo genere di certificazione. (Fonte CertineWs)

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