Esplosione in azienda Eureco a Paderno, due degli ustionati in pericolo di vita

Niguarda, in particolare, è ricoverato un meccanico di 55 anni, Salvatore Catalano, che abitava con la compagna Antonella al primo piano dello stabilimento: lei era la custode, dovevano sposarsi il 20 novembre. Catalano ha ustioni di terzo grado sull’85% del corpo; le sue condizioni sono critiche, è sottoposto a sedazione farmacologica e a ventilazione assistita. La prognosi è riservata. Sempre al Niguarda, due operai sono ricoverati in Terapia intensiva: il primo, trasferito giovedì dal San Paolo, è S. L., albanese di 37 anni. Ha ustioni di III grado sul 95% del corpo. Anche le sue condizioni sono molto critiche, e la prognosi riservata. Il secondo è un suo connazionale di 21 anni, K. X., precedentemente ricoverato al San Gerardo di Monza. Ha ustioni di II e III grado sul 25% del corpo: attualmente è in via di stabilizzazione, respira spontaneamente e non è in pericolo di vita, anche se la prognosi è comunque riservata. Un altro operaio è ricoverato al Fatebenefratelli, in attesa di essere trasferito al Niguarda: ha ustioni sul 40-45% del corpo, di II e III grado. Il paziente che era stato portato al San Raffaele di Milano, invece, è stato trasportato nella serata di ieri a Genova con l’elisoccorso del 118 di Como. L’ultimo operaio, che era ricoverato al San Carlo, è stato invece trasferito al Centro ustioni di Torino giovedì sera in autoambulanza. È stato sottoposto a un primo intervento chirurgico ed è in prognosi riservata, intubato e ventilato mediante macchinari. Il pm di turno Emanuela Massenz, di Monza, competente per territorio, ha effettuato venerdì mattina un sopralluogo all’interno della Eureco. Davanti ai cancelli dell’azienda sono arrivati anche alcuni funzionari della Cgil, che però sono rimasti al di fuori dei capannoni. Il sistema di appalti e subappalti ad aziende esterne, come la cooperativa per la quale lavoravano i feriti, provoca purtroppo, a detta di Tiziana Scalco, della Cgil di Milano, un deficit delle misure di sicurezza e di prevenzione. Al contrario quando si stoccano materiali pericolosi è necessario che le misure di sicurezza siano molto rigorose. La Cgil chiede che si faccia chiarezza in tempi rapidi sulle cause del grave infortunio in un’azienda nella quale si erano già verificati episodi simili, sulle condizioni di lavoro in Eureco e sulle responsabilità di questo ennesimo grave incidente. Sul posto sono intervenuti i tecnici di Brianza Acque, per verificare la presenza di eventuali inquinanti. Anche il Presidente nazionale dell’Inail, Franco Lotito, si è recato alla fabbrica per un sopralluogo. L’incendio alla Eureco, che si trova proprio di fianco alla superstrada Milano-Meda, ha mandato in tilt la viabilità dell’intero Nord Milano, con lunghissime code che si sono estese a macchia d’olio, dalla stessa Milano-Meda alla tangenziale nord A52, alla provinciale Rho-Monza via via che i minuti passavano. La superstrada è stata chiusa in entrambe le direzioni. La polizia stradale ha bloccato l’accesso alla superstrada anche dalla tangenziale nord e dalla Rho-Monza. Tutti gli automobilisti, mezzi pesanti, moto, e quanto altro si sono riversati sulla viabilità dei comuni. Anche Varedo ha sofferto code e disagi. Nei prossimi giorni la Commissione parlamentare di inchiesta sugli infortuni sul lavoro del Senato della Repubblica effettuerà un sopralluogo presso lo stabilimento. L’intervento si inquadra nell’ambito dell’attività di inchiesta della Commissione e mira a ricostruire la dinamica dell’incidente, al fine di individuare le eventuali criticità nei sistemi di sicurezza e valutare i possibili miglioramenti nelle procedure e nelle norme, che possano contribuire a prevenire il ripetersi di tali sciagure ed elevare la sicurezza dei lavoratori». La Commissione ha inoltre espresso la propria vicinanza e solidarietà agli operai rimasti vittima della sciagura e ai loro familiari.(Fonte CertineWs)

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