Taranto, Greggio in mare: nuovo allarma ambiente

Lo sversamento è avvenuto di notte e a dare l’allarme è stato questa mattina l’equipaggio di un’altra nave ormeggiata in porto che ha avvistato la macchia oleosa proveniente dal mercantile. Immediatamente sul posto sono intervenute motovedette della capitaneria di porto e sono scattate le misure per il contenimento della chiazza oleosa che veniva sospinta dal vento verso terra. Personale della società ecologia Ecotaras, che ha sede proprio nell’area del porto mercantile, è intervenuto installando barriere galleggianti che hanno evitato l’ulteriore spargimento del greggio e sono entrati in azione i mezzi che filtrano l’acqua liberandola dal petrolio. Secondo il comandante della capitaneria di porto, le operazioni potranno essere ultimate in 24 ore e già in serata l’assessore regionale all’ambiente, Lorenzo Nicastro, dopo un sopralluogo, ha potuto parlare di «rischio scongiuratò grazie alla tempestività degli interventi. Gran parte del greggio, inizialmente steso su di un’area di 800 metri quadrati, è stata recuperata. La situazione è monitorata dall’Arpa, agenzia regionale per l’ambiente e seguita con attenzione anche dal ministero dell’Ambiente con il Reparto marino e la Capitaneria di porto. In un primo momento si era pensato che il greggio fosse uscito da una falla nello scafo, ma personale della capitaneria ha ispezionato il mercantile escludendo questa ipotesi che avrebbe comportato rischi di una ulteriore fuoriuscita di greggio. La situazione di inquinamento ambientale di Taranto, dovuta ad anni di attività del siderurgico e delle altre industrie, è ormai diventata una emergenza all’attenzione del governo tanto che il 17 aprile prossimo si riunirà a Roma un tavolo tecnico presieduto dal presidente del Consiglio, Mario Monti. Alla notizia dell’incidente la reazione degli ambientalisti e delle forze politiche è stata immediata. Angelo Bonelli, leader dei Verdi e candidato sindaco nel capoluogo jonico, ha raggiunto in gommone l’area inquinata per verificare la situazione. »È un fatto gravissimo – ha detto – che pone con urgenza la necessit… di liberare il Golfo di Taranto dal petrolio«. »Chiediamo – aggiunge Bonelli – che si metta uno stop alla concentrazione di attivit… inquinanti nell’area di Taranto che gi… sta pagando un prezzo altissimo in termini di vite umane e di malattie all’inquinamento«. Maggiori controlli sulla sicurezza della navigazione sono stati chiesti da Stefano Pedica, vice presidente della Commissione Affari Europei e componente della Commissione Affari Esteri al Senato, che ha annunciato un’interrogazione parlamentare. Più controlli sono stati chiesti anche da Legambiente per la quale lo sversamento di carburante Š uno dei principali problemi ambientali dei nostri mari. Anche Greenpeace è intervenuta esprimendo preoccupazione perchè »i fondi a disposizione del ministero per l’Ambiente per la prevenzione e il contrasto di simili incidenti sono oramai al lumicino, grazie ai continui tagli del governo«. Per l’associazione Peacelink, infine, »Taranto, con questo grave incidente, si conferma una citt… vulnerabile. Il porto non pu• incrementare ulteriormente la propria esposizione al rischio«. L’associazione rileva che i rischi aumenteranno con l’ampliamento gi… approvato del Progetto ‘Tempa Rossà dell’Eni che porterebbe al raddoppio del traffico di petroliere nel porto. (Fonte CertineWs)

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