Startup innovative al femminile: pensare fuori dagli schemi per cambiare il mercato del lavoro grazie all’AI

Partiamo dai numeri: 1 milione e 340 mila imprese in Italia, nel secondo trimestre 2020, sono gestite da una donna. Il rapporto UnionCamere sull’imprenditoria femminile parla di un incremento del 2,9% negli ultimi cinque anni; molto meglio degli uomini, che sono cresciuti solo dello 0,9%.

Da questo dato si evince ciò che in molti già sanno: le donne, soprattutto nei momenti più difficili, sanno reinventarsi e portare al mercato progetti interessanti e di valore; due esempi? Aleksandra Maravic che con il suo “Beyond The Box” servizio di formazione per le imprese che, grazie ad un semplice abbonamento mensile, permette di mettere a disposizione del proprio team migliaia di esperti che possono dare supporto operativo alle difficoltà quotidiane e Alessia Di Iacovo, COO di Wexplore, piattaforma per la digitalizzazione di processi HR e di knowledge sharing.

Due donne, due imprenditrici, due storie: conosciamole meglio in questa “intervista a due”:

Da dove nasce l’idea?

Aleksandra Maravic: Avendo lavorato per molti anni nelle PMI in Italia e all’estero ho notato quanto fosse necessario un nuovo modo di accedere a competenze. Si viene spesso assunti per un ruolo specifico ma poi, spesso, ci si ritrova a fare tante altre attività nuove per le quali non si hanno le competenze adatte. Con “Beyond The Box” ho voluto mettere a disposizione delle aziende uno strumento che dia accesso alle competenze di migliaia di esperti che possano essere interrogati ogni volta che se ne sente il bisogno.

Alessia Di Iacovo: Da molto lontano e al tempo stesso da molto vicino! L’idea originaria era creare una piattaforma dedicata alle carriere internazionali, che mettesse in contatto professionisti e aziende con un network di consulenti in tutto il mondo per avere le informazioni necessarie per prepararsi a lavorare all’estero. Il progetto ha poi preso vita e negli anni abbiamo potenziato l’elemento tecnologico: nel 2019 abbiamo lavorato per introdurre un primo elemento di consulenza interamente digitale come primo supporto e interfaccia per migliorare il servizio al cliente. Fino al 2020: con l’avvento del Covid e il lockdown ci siamo resi conto che rivolgerci a chi si spostava fisicamente per lavoro non era più percorribile, e non era nemmeno un messaggio responsabile da dare. Abbiamo quindi attinto allo sviluppo tecnologico realizzato fino a quel momento e al know-how accumulato per rivolgerci a tutti i team remoti: non solo a quelli internazionali, ma quelli che si sono creati durante il lockdown e che dovranno adattarsi a un nuovo modo di lavorare. I fatti ci stanno dando ragione: il lavoro da remoto è diventato in brevissimo tempo una realtà affermata, e moltissime aziende stanno lavorando per adeguare i loro processi organizzativi ad un nuovo scenario di lavoro.

Perché hai scelto di usare l’intelligenza artificiale?

Aleksandra Maravic: Due principali ragioni. La scalabilità del business innanzitutto, e la necessità di creare un processo di matching tra attività di impresa e competenze necessarie per svolgerle che fosse inclusivo al 100%. Volevamo evitare ogni tipo di discriminazione, anche involontaria, da parte delle persone. A noi piace includere invece che selezionare perciò abbiamo trovato nell’intelligenza artificiale la soluzione migliore per assicurare da un lato un processo inclusivo, dall’altro la semplicità del servizio che solleva il nostro cliente dal doversi cercare l’esperto adatto al suo problema. 

Alessia Di Iacovo: Da un punto di vista di business model era la soluzione migliore per rendere la nostra soluzione scalabile ed efficiente. Da un punto di vista di qualità del servizio, era la soluzione migliore per consentire un’interazione efficace con il nostro consulente virtuale, e per permettere l’aggiornamento costante del patrimonio di know-how interno ad un’azienda. 

Qual è la vostra sfida oggi?

Aleksandra Maravic: Far capire anche alle PMI italiane, che compongono il 90% del nostro tessuto imprenditoriale, l’importanza della formazione e della digitalizzazione. La tecnologia deve essere utilizzata per rimettere le persone al centro e offrire vantaggio competitivo alle aziende.

Alessia Di Iacovo: Diventare leader nei servizi HR per il lavoro remoto sia in Italia che a livello internazionale! 

Quale consiglio daresti alle giovani donne che aspirano a diventare imprenditrici?

Aleksandra Maravic: Perseverare. Fidarsi del proprio istinto e crederci fino in fondo. Ci saranno tantissimi momenti difficili: come dice James Brown “This is a man’s world”, la strada per una donna è sicuramente più impervia ma la soddisfazione ad ogni traguardo è immensa. Un passo avanti di una singola di noi è un passo in avanti per tutte, perciò abbiamo bisogno di sempre più donne imprenditrici, donne coraggiose, donne consapevoli della loro forza.

Alessia Di Iacovo: Prima di partire: assicurati che la tua idea risponda effettivamente a un bisogno. Parti dal problema, non dalla soluzione che hai in mente. Circondati di persone che ti prendano sul serio anche se sei l’unica donna e la più giovane nella stanza. E infine: vogliti bene e sii la migliore alleata di te stessa. Troppo spesso noi donne ci autosabotiamo per mancanza di fiducia o di sicurezza.

Share Button