Scajola: da centrali nucleari di nuova generazione molti meno rifiuti rispetto alle tecnologie passate

I relativi costi non graveranno direttamente sul cittadino, bensi’ sulle imprese impegnate nella costruzione e nell’esercizio degli impianti e delle struttue, secondo una logica di mercato. Secondo l’Ispra -prosegue il ministro- i rifiuti radioattivi presenti sui siti italiani ammontano a circa 28mila metri cubi, di cui 8mila di origine elettrica, 14mila provenienti dalla ricerca e 6mila di origine medica e industriale. A questi si aggiungeranno i rifiuti provenienti dallo smaltimento delle centrali nucleari esistenti, stimabili in circa 90mila metri cubi, nonche’ i rifiuti condizionati che rientreranno in Italia dall’Inghilterra e dalla Francia, stimati in circa 64 mila metri cubi di rifiuti vetrificati.
I nuovi rifiuti di origine non energetica -conclude Scajola- sono stimati in circa 500 metri cubi l’anno, di cui 300 saranno smaltiti come rifiuti convenzionali, dopo alcuni mesi di stoccaggio”. (Fonte Adnkronos)

Share Button