La green economy sfida la crisi: oltre mille aziende per il verde Made in Italy

dal 2007 porta avanti un progetto multidisciplinare già punto di riferimento culturale ed operativo per il verde Made in Italy. E se in occasione delle fiere, PromoVerde, con il suo esercito di esperti, mette in mostra tutta la concretezza di un settore che unisce la tradizione dell’agricoltura all’avanguardia del design e delle tecniche di costruzione più moderne, nel corso dell’ultimo anno all’associazione si sono affiancati numerosi altri  soggetti che si occupano di diffondere la cultura del verde e le sue svariate applicazioni. Obiettivo comune delle consociate è promuovere ciò che fino a ieri era solo visto come decorazione, mentre oggi è un elemento funzionale imprescindibile nella costruzione e la stabilizzazione dei territori. Il verde assume un ruolo centrale anche nell’attuazione del protocollo di Kyoto per la sua capacità di compensazione delle emissioni di Co2. Così, nel progetto architettonico e urbanistico è uscito dal ghetto per entrare a pieno diritto fra gli elementi base del costruire. Nel 1997 il Protocollo di Kyoto ha posto tutto il mondo di fronte ai temi dell’emergenza ambientale: quell’evento fu un terremoto di grande valenza politica e mediatica che ha rotto gli equilibri anche sulle normali prassi architettoniche e urbanistiche. Da allora, sono passati 13 anni e ed entro il 2010 l’Unione Europea si è impegnata a dare gambe ad un percorso che coinvolge anche il mondo della progettazione che si interroga tra elementi di visione e di business. Insomma, oggi non si può semplicemente dichiarare di essere green: si deve dimostrarlo. L’operazione è certamente economica, ma ancora prima culturale o meglio scientifica. Gli architetti e gli ingegneri devono imparare a conoscere le piante, pena la perdita di commissioni e denaro. Viceversa, gli agronomi, i vivaisti e tutta la filiera del verde devono capire il mondo dell’architettura e vederlo per quello che è diventato per loro: una nuova e grande occasione di sviluppo professionale. Per questo, condividere i saperi, abbandonare i recinti degli interessi di categoria, collaborare integrare le discipline è oggi di fondamentale importanza e in questo panorama in continua trasformazione, la formazione e l’informazione degli operatori a tutti i livelli ha un ruolo fondamentale per la gestione del cambiamento. E’ così che, unendo competenze diverse, si compongono paesaggi inediti in cui gli orti crescono sui tetti, piscine e piante acquatiche si materializzano spezzando il cemento delle città e i quartieri più grigi mutano aspetto grazie alla creazione di veri e propri boschi, con tunnel di muschio dove il cielo è fatto d’erba. La necessità di comportamenti sostenibili, filosofia fino agli anni Novanta riservata a pochi ecologisti, ora è la base di partenza per qualsiasi campo d’azione dell’uomo e assieme all’attenzione crescono necessariamente investimenti e fame di conoscenza. E’ in quest’ottica che si colloca anche il concorso ‘Natural Born Object Design Awards’ lanciato al Macef 2010 di Milano. Si tratta del nuovo premio internazionale di design che mira a promuovere l’uso dell’elemento vegetale vivo all’interno della casa, con la sua applicazione agli oggetti di uso più comune. La sfida, in sintesi, è ideare oggetti che includano una pianta viva. Promosso da Nemeton e da Promoverde in collaborazione con Unacoma Service, il concorso si rivolge a designer, architetti, progettisti, scuole di design, studenti iscritti a corsi di design e progettazione e alle facoltà di Architettura e di Agraria. Ad essere selezionati da una giuria di esperti saranno sia i progetti realizzati sia quelli mai realizzati. I termini di preiscrizione scadono il 15 marzo 2011, mentre la consegna dei lavori deve avvenire invece entro il 15 maggio 2011.  (Fonte CertineWs)

Share Button