Lavoro: la crisi fa calare gli incidenti

L’andamento degli incidenti sul lavoro segna un miglioramento. I morti, in cinque anni, sono calati del 28,8%, gli incidenti del 22,8%. Ma rimangono ancora troppi, per un costo sociale altissimo. Lo ricorda anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.”L’andamento decrescente del drammatico fenomeno degli infortuni sul lavoro – ha detto il Capo dello Stato in occasione della 63/ma giornata nazionale per le vittime – soprattutto in termini di perdita di vite umane, non deve far abbassare la guardia su quella che continua a rappresentare una drammatica piaga sociale”. A tenere la triste contabilità è l’Anmil, l’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati ed invalidi sul lavoro. Nel 2012 gli infortuni denunciati all’Inail sono stati 744.916, i morti 790. Rispetto al 2008 gli infortuni hanno visto un calo dell 22,8% e i morti del 28,8%.
“Sebbene gli ultimi dati sugli infortuni sul lavoro sembrano mostrare una lieve flessione – ha ammonito il presidente della Camera Laura Boldrini – il fenomeno conserva tuttora dimensioni inaccettabili in un Paese civile.Anche nella particolare congiuntura economica non bisogna abbassare i livelli di sicurezza in un’ottica di risparmio. Non si può barattare la vita dei nostri lavoratori per il perseguimento dei profitti ad ogni costo”.
La crisi è una medaglia a due facce. Fa diminuire il numero degli incidenti perchè cala anche quello dei lavoratori, ma viene fronteggiata anche abbassando le tutele o mantenendo macchinari obsoleti, causando più incidenti.
Migliorano comunque anche i dati delle malattie professionali. Nel 2012 sono state 47.417 le denunce protocollate dall’Inail, un migliaio in meno rispetto alle 48.458 del 2011, con un decremento del 2,1%. Un risultato raggiunto – ha ricordato il ministro della salute Beatrice Lorenzin – anche grazie alla maggiore vigilanza delle Asl e alla cooperazione nei controlli tra le diverse istituzioni.

CertineWs/MD

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