Jobs, Piastrelle apple store sono ‘Made in Florence’

L’impresa, nel 2002, fu contattata e reclutata dal gigante tecnologico di Cupertino per realizzare la ‘piastrella perfettà che Steve Jobs esigeva per i suoi Apple Store, ed è quello che fa da allora. Secondo quanto si racconta nella biografia ufficiale – l’unica – di Jobs, scritta da Walter Isaacson, nel 1985, quando Steve fu costretto a lasciare la sua Apple, compì un viaggio in Italia, nel corso del quale rimase colpito dall’unico colore grigioblu dei marciapiedi in pietra serena di Firenze. Anni dopo, una volta tornato in azienda, per il lancio degli Apple Store, pretese dunque che i pavimenti dei suoi negozi fossero tutti di quel materiale e ne conservassero l’inconfondibile sfumatura cromatica che gli era rimasta così tanto impressa. Dette così mandato diretto al suo staff di trovare l’impresa giusta per ottenere tale risultato, e così, 9 anni fa, gli uomini di Jobs contattarono l’azienda fiorentina. «Per me fu uno shock, in senso positivo, perchè sono un fan da tempo immemorabile dei prodotti Apple», ha raccontato stamani uno dei patron dell’azienda, il 53enne Alberto Bartolomei, ritirando il premio speciale intitolato a Jobs a Buy Tourism Online, kermesse del turismo online al via oggi a Firenze. Anche se i Bartolomei non hanno mai incontrato Jobs, ha spiegato Alberto «abbiamo lavorato a stretto contatto con i suoi collaboratori personali, che vennero in azienda per monitorare la scelta del materiale e la realizzazione della ‘piastrella perfettà fin dal momento dell’estrazione dalla cava: per loro era fondamentale trovare il colore e la sfumatura e la consistenza esatte richieste da Steve». Per svolgere al meglio la commessa Apple, spiega ancora Bartolomei, «fu necessario assumere dieci persone»: è così che oggi, ‘Il Casonè impiega circa 50 dipendenti, età media 40 anni, «abbastanza giovani, stile Apple», scherza, per «un fatturato annuo che si aggira intorno ai 20 milioni di euro». Tra la società della Mela e la ditta fiorentina esiste poi un ferreo accordo di segretezza e riservatezza riguardo ad ogni informazione relativa alla commessa, ed è solo grazie alla menzione del ‘Casonè nella biografia ufficiale di Jobs che la notizia è venuta allo scoperto. «Altrimenti non ci sarebbe stato nessun premio oggi» scherza Bartolomei, che si rifiuta comunque di rispondere ad ogni domanda sulla composizione delle ‘piastrelle Jobs’ o sul valore economico del servizio svolto per la società da lui fondata. Quanto alla morte di Steve, rivela infine Alberto,«in azienda siamo rimasti tutti colpiti: anche perchè – conclude – ormai ci sentiamo praticamente come un pezzo della Apple a questa parte dell’Oceano». (Fonte CertineWs)

 

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