Imprenditore non sei solo, l’associazione che si propone come assicurazione sulla vita per gli imprenditori

Un’Associazione che si propone come un’assicurazione sulla vita per chi fa impresa in Italia. Nata da meno di 2 anni, Imprenditore non sei solo è un’associazione fondata da due imprenditori, Enrico Tosco e Paolo Ruggieri, che hanno vissuto in prima persona la crisi e il fallimento della propria attività, riuscendo non solo a superare le difficoltà, ma a rimettersi in piedi, dando vita a nuove attività imprenditoriali di successo.

Ciò che ricordano con maggior dolore di quegli anni bui, è il terribile senso di solitudine provato e come si sentissero abbandonati da tutti, anche da coloro che credevano amici, e, soprattutto, da chi, fino a pochi giorni prima, chiedeva favori. Una spirale di solitudine e depressione, che può annientare completamente la psiche, e che in passato portò al verificarsi di quelli che furono chiamati i suicidi di Stato.

Imprenditore non sei solo punta a contrastare questo senso di solitudine attraverso una rete che conta oggi oltre 600 soci, tutti imprenditori e liberi professionisti, puntando sulla diffusione della cultura imprenditoriale.

“Oggi chiunque può aprire un’impresa o una partita IVA, senza avere alcuna cultura di impresa o preparazione in questo campo. Questa, da una parte, è una cosa bellissima, una grandissima libertà che lo Stato ci dà, ma dall’altra è come lanciarsi con il paracadute, senza sapere come gestirlo. – Ha detto Enrico Tosco, cofondatore di Imprenditore non sei solo – Noi proponiamo corsi di formazione gratuiti, nei quali trasmettiamo agli imprenditori il nostro know how, nozioni di gestione finanziaria e tributaria, quindi, cosa rappresentano le varie tasse, cosa sono l’IVA, l’IRAP, l’IRES, quanto incidono sugli incassi e sulle marginalità, e come imparare a guardare i numeri volgendoli a proprio favore. Questi sono gli argomenti che ci viene chiesto di trattare più di frequente”.

“Anche se oggi se ne parla meno, sono ancora molte le imprese che faticano a sopravvivere a quel fenomeno che, più che crisi, chiamerei cambiamento di mercato. poiché non riescono a starvi dietro. Facendo degli esempi banali, possiamo citare i nuovi obblighi di legge, come la fatturazione elettronica e il corrispettivo elettronico, che hanno messo in difficoltà molti imprenditori non informatizzati. – Prosegue Tosco – L’imprenditore non chiede soldi, non è un questuante o una persona che vive di agevolazioni o finanziamenti statali. Ciò di cui ha bisogno è la possibilità di accedere a informazioni e know how, senza dover pagare decine o centinaia di migliaia di euro in corsi di aggiornamento. Per questo, noi crediamo che la ricetta vincente per aiutare le imprese italiane e dare nuovo sprint al PIL sia proprio investire nella cultura imprenditoriale. Noi come Associazione, ci mettiamo a disposizione delle Istituzioni per la creazione di sportelli di consulenza presso Camere di Commercio o Comuni, per poter formare e aggiornare imprenditori, ma anche collaboratori comunali”.

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