Carote biologiche trattate con diserbanti: ben 500mila tonnellate

L’indagine ha preso il via da numerosi controlli straordinari dei carabinieri del N.A.C. di Parma a diverse aziende agricole operanti nel settore delle produzioni orticole biologiche di tutto il nord Italia. Le attività si sono poi concentrate su di un’impresa della Provincia di Venezia. Dopo attenta analisi della documentazione reperita presso la società oggetto di indagine, i militari si sono accorti che la stessa, nonostante avesse subito la perdita della quasi totalità del raccolto a causa di un evento alluvionale, aveva posto in commercio una notevole quantità di produzione biologica come se nulla fosse accaduto. In passato, la sditta era già stata sanzionata dall’organismo di certificazione e controllo, al quale aderiva, per aver fatto uso di diserbante nelle produzioni bio (produzioni per le quali è tassativamente vietato). Nel medesimo contesto è stato deferito in stato di libertà anche un Agronomo responsabile. Infatti tale condotta non poteva avere luogo senza la “connivenza” dell’ispettore tecnico dell’organismo di certificazione e controllo, incaricato delle verifiche aziendali volte al mantenimento della certificazione biologica della società in questione. Tale modus operandi permetteva alla società agricola di porre sul mercato 5.000 q.li di carote convenzionali per biologiche con destinazione finale, tra le altre, anche la grande distribuzione, che oltre ad ingannare numerosi consumatori, gli ha permesso di ottenere in sei mesi un illecito guadagno aggiuntivo dovuto al valore aggiunto derivante dal marchio “BIO” di quasi 100.000 €. Tuttavia è bene precisare che i prodotti così declassati non costituirebbero pericolo per la salute pubblica. (Fonte CertineWs)

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