Italiani più sensibili a prezzo, filosofia km Zero e origine in etichetta: come la crisi ha cambiato i consumi

A rappresentare i consumatori il Movimento Difesa del Cittadino con Silvia Biasotto del Dipartimento Sicurezza Alimentare dell’associazione. La crisi e le conseguenti ristrettezze economiche hannosortito i loro effetti sulle abitudini di consumo. In fase di acquisto di un prodotto alimentare il 76,4% delle preferenze degli italiani tiene conto in prevalenza del prezzo. La ricerca individua le contromisure adottate dagli italiani, facendo la spesa, per fronteggiare la crisi in questi ultimi 12 mesi , ovvero: acquistare la stessa quantità di prodotti, ma in punti vendita meno costosi, es. i discount (38,7% del campione); e comprare gli stessi prodotti, delle stesse marche, ma in quantità inferiore (27,3%). Altre contromisure sono state indicate da Giorgio Calabrese: “Ritornare alla filosofia del km 0, della filiera corta , del cibo acquistato dal contadino o dell’allevatore vicino casa”. In tema di tutela del consumatore Silvia Biasotto (MDC) ha ricordato l’importanza dell’origine in etichetta dei prodotti: “La provenienza degli alimenti è importante perché consente una reale tracciabilità della filiera essenziale per informare il consumatore in caso di emergenze alimentari, consente di combattere l’omologazione degli alimenti e difende la credibilità del Made in Italy. Ma soprattutto è un diritto fondamentale del consumatore ad una informazione chiara e trasparente”. Ricordando il caso dell’influenza aviaria la Biasotto ha sottolineato come l’introduzione dell’obbligatorietà di provenienza delle carni avicole nel 2005 aveva “l’obiettivo di prevenire allarmismi, agevolare il sistema dei controlli e assicurare ai consumatori la possibilità di scegliere consapevolmente cibo italiano”. (Fonte CertineWs)

 

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