Alimentazione: i cibi a rischio

Patatine fritte, caffè, biscotti, molti prodotti vegetali cotti alle alte temperature, in forno o attraverso la frittura, sprigionano acrilammide, sostanza ritenuta cancerogena. La cottura ad alte temperatura delle patate provoca la formazione di acrilammide, una sostanza associata all’aumento di casi di cancro, confermata dalle analisi di laboratorio. Negli Stati Uniti è allarme sociale. La Food and krug administration (Fda) in questi ultimi giorni ha messo di nuovo in guardia contro i rischi e sollecita prendere misure pratiche per diminuire il consumo di acrilamide, che sarebbe presente nel 40% delle calorie consumate nella dieta dei cittadini statunitensi e si forma in alcuni alimenti vegetali amidacei durante la cottura ad alte temperatura attraverso la frittura o il forno. I cibi maggiormente contaminati sarebbero il caffè e i suoi succedanei, i corn flakes, biscotti e cracker. La Fda fornisce una serie di suggerimenti sul come diminuire il consumo della sostanza, che vanno dall’eliminazione di alcuni cibi che la contengono all’evitare cotture a lungo. “Bollire o cuocere le verdure al vapore non crea acrilamide ad esempio”, ha osservato Lauren Robin, esperta chimica della Fda. “Tra gli altri consigli: evitare di mangiare le parti più annerite ad esempio delle fette di toast, non mettere le patate in frigo, seguire una dieta con cibi freschi e meno preparati“.
E in Europa? Una dichiarazione dell’EFSA del 2005 ha rivelato che l’acrilammide rappresenta una potenziale preoccupazione sanitaria, data la sua cancerogenicità e genotossicità riscontrata negli animali da esperimento. Dall’ultimo report pubblicato dall’EFSA nel 2012 il cibo con una maggiore concentrazione di acrilammide era il caffè solubile, mentre rispetto ai precedenti studi erano diminuite considerevolmente le percentuali residue negli alimenti per l’infanzia, mentre risultavano in aumento quelle contenute nel caffè e nei suoi sostituti, come orzo o bevande di cereali.

CertineWs/MGD

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