Inchiesta su inchiosti cancerogeni: i tatuatori chiedono norme e regolamentazioni. Perché non certificarsi?

Da circa dieci anni abbiamo delle regole per il tatuaggio fissate dalle linee guida del ministero della Salute, ma soltanto cinque-sei regioni le hanno finora recepite. Solo Campania, Lazio, Puglia, Lombardia, Veneto e Toscana hanno adottato le norme di sicurezza, che riguardano in primo luogo l’obbligo a utilizzare aghi usa-e-getta e coperture monouso. Insomma, una sorta di far-west che mette a rischio la salute dei giovani. Per questo l’Atir sollecita’ l’esame di un ddl presentato da qualche mese al Senato e che prevede regole precise per il settore. A partire da sanzioni pecuniarie e dal divieto del tatuaggio ambulante in fiere o manifestazioni. Magari, in un prossimo futuro, anche gli studi dei tatuatori potrebbero pensare a certificarsi a garanzia della qualità offerta al cliente. (Fonte CertineWs)

 

 

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