Graded, Tecno e Pasell: un Tiziano da Capodimonte al G20 grazie a tre mecenati campani

Ci sono tre imprese campane dietro il restauro del celebre Ritratto di Pier Luigi Farnese in armatura di Tiziano che ha accolto le delegazioni per il primo incontro dei Ministri della Cultura del G20 a Roma. Grazie al meccanismo dell’art bonus, Tecno, Graded e Pasell – tutte inserite nel programma Elite di Borsa Italiana per le imprese con alto potenziale di crescita – hanno potuto finanziare sia la campagna di indagini diagnostiche che il restauro del dipinto. Un modello integrato di mecenatismo, promosso e sostenuto dall’Advisory Board del Museo e Real Bosco di Capodimonte, che ha portato alla valorizzazione altri importanti dipinti. Oltre al citato Tiziano, sono state restaurate opere di Bernardo Cavallino, Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato, Claude Lorrain, Elisabeth Vigée Le Brun, Luca Signorelli e Michelangelo Anselmi.

“La presenza al G20 del Tiziano, restaurato anche grazie al supporto di Tecno ci riempie d’orgoglio. È un riconoscimento importante che va esteso a tutte quelle aziende che, anche grazie ad uno strumento come l’Art Bonus, hanno realizzato progetti di responsabilità sociale supportando i nostri Musei e il mondo della cultura – commenta Giovanni Lombardi, Presidente di Tecno e numero uno dell’Advisory Board del Museo e Real Bosco di Capodimonte -. Oggi per le aziende è fondamentale un impegno a 360 gradi sui temi ESG: ambiente, sociale e una buona governance della società devono essere la priorità per chi fa impresa. In questo scenario l’impegno di Tecno sui temi Esg ci vede da anni supportare oltre al Museo di Capodimonte realtà come il Teatro San Carlo e le Catacombe di San Gennaro e il progetto Rivelazioni di Borsa Italiana oltre che a Napoli, a Genova, Venezia e Torino”.

Non è la prima volta che Graded, società del settore energetico guidata da Vito Grassi, è impegnata in iniziative di rilancio del patrimonio culturale: la società ha già finanziato il recupero del Tempio di Serapide a Pozzuoli, grazie a un innovativo sistema di illuminazione, ed è stata protagonista assieme ad altre quattro imprese partenopee di un’altra importante operazione di mecenatismo per il Museo di Capodimonte: l’acquisto della “Coppaflora” di Vincenzo Gemito.

“Con il progetto Rivelazioni nel 2018, assieme alle imprese del programma Elite di Borsa Italiana, abbiamo dato avvio a un “mecenatismo diffuso” fra aziende ed enti pubblici – commenta Vito Grassi -. Un approccio innovativo che vede la cultura come ricchezza collettiva e patrimonio comune da valorizzare attraverso sinergie e interventi di coproduzione e co-progettazione fra privato, pubblico, fondazioni ed enti culturali, innescando un circolo virtuoso che fa bene ai Musei, alle stesse aziende ma anche all’economia della Regione. Occorre “fare sistema” per valorizzare la creatività italiana, attraverso una progettualità innovativa, integrata, sostenibile, attenta al territorio e all’ambiente”.

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