Pomodoro contraffatto: in due aziende del salernitano scattano i sequestri

(12 Kg), le passate (11 Kg), le polpe o il pomodoro a pezzi (5 Kg) e i concentrati e gli altri derivati (3 Kg). L’anno scorso la produzione globale di pomodori e’ stata di 5,73 miliardi di chili con la coltivazione dei pomodori che e’ divisa equamente in Italia tra il 50% del Nord e il 50% del Sud. In assoluto la parte del leone al Nord la fanno l’Emilia Romagna, la Lombardia, il Veneto e una parte del Piemonte. Al Sud invece, la produzione si concentra in Puglia, Basilicata e Campania. La produzione nazionale di conserve offre reddito e occupazione per ottomila aziende italiane che su 85mila ettari di terreno coltivano pomodoro da destinare alle 173 industrie nazionali dove trovano lavoro 20mila persone. La mancanza dell’obbligo di indicare in etichetta per tutti i derivati del pomodoro la reale origine del prodotto consente di sottopagare il prodotto nazionale agli agricoltori (ben al di sotto dei 72 euro a tonnellata previsto dai contratti) e di spacciare come Made in Italy ai consumatori il concentrato di pomodoro proveniente dalla Cina le cui importazioni sono praticamente quadruplicate (+272 %) in Italia negli ultimi dieci anni, secondo una analisi della Coldiretti sulla base dei primi cinque mesi del 2010. Il quantitativo che sbarca in Italia dalla Cina dovrebbe superare a fine anno i 100 milioni di chili e corrisponde a quasi il 15 per cento della produzione di pomodoro fresco italiana destinato alla trasformazione realizzata in Italia. Dalle navi sbarcano fusti di oltre 200 chili di peso con concentrato da rilavorare e confezionare come italiano. Proprio in questi giorni sono scattati i sequestri in due aziende a Scafati, provincia di Salerno, in cui alcune confezioni di conserve di pomodoro venivano rietichettate, contraffatte e conservate in condizioni pessime. Il primo intervento risale allo scorso giovedì, allorché i carabinieri del Nas di Salerno, coadiuvati dai colleghi del Nac, hanno sequestrato 17 tonnellate di confezioni di pomodori pelati risalenti al 2009, stoccate in cattivo stato di conservazione in un’area interrata dell’azienda, al punto tale da apparire bombate, arrugginite e ammaccate, e hanno sottoposto a sequestro cautelativo l’intera produzione 2010 (altre 1200 tonnellate) in attesa degli esiti delle analisi su campioni di prodotto prelevati in quella sede. Le gravi carenze igienico-sanitarie strutturali hanno fatto sì che l’azienda fosse oggetto di un provvedimento di chiusura immediata e per il titolare è stata sporta denuncia per frode in commercio, vendita di sostanze non genuine e detenzione di alimenti non correttamente conservati. Sempre a Scafati, stavolta lunedì in un deposito all’ingrosso, i militari del Nas hanno sequestrato 75mila barattoli di conserve di pomodoro di una nota marca nazionale, dai quali erano state rimosse le originarie etichette in lingua straniera, forse per applicarne altre con indicazioni diverse, compresa una nuova data di scadenza. Nell’ambito della stessa attività i carabinieri hanno rinvenuto altre 131mila bottiglie di passata di pomodoro lasciate stoccare in un piazzale antistante lo stabilimento, in condizioni quindi inadeguate alla conservazione del prodotto, viste le elevate temperature di questi giorni. L’intero quantitativo di conserve di pomodoro, oltre 200mila confezioni, per un peso complessivo di circa 128 tonnellate ed un valore commerciale di 200mila euro, è stato sottoposto a sequestro. Il titolare del deposito, denunciato, non è stato in grado di presentare alcuna documentazione commerciale che attestasse la provenienza dei prodotti sequestrati. (Fonte CertineWs)

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