Nave Costa, paura per turismo isola

E poi, aggiunge Fanciulli, «non so quanta della gente che c’è resterà per la nave, ma ora al molo sembra di essere a Baghdad». Dopo aver soccorso i naufraghi della nave, aperto loro case per ospitarli, ora il loro pensiero corre «ai mutui da pagare, alle spese che comunque corrono». E questo li spaventa e non sembrano dare troppo credito alle parole del Commissario per l’emergenza Franco Gabrielli che oggi, durante il briefing, ha detto che «la nave forse darà qualche problema al turismo ma calamiterà qui il mondo intero». Tanti sono gli operatori della Protezione civile, delle forze dell’ordine, dei mezzi di informazione, che hanno riempito i loro alberghi, molti dei quali riaperti in fretta e furia, e le loro case. «Ma noi vogliamo i turisti che arrivano e stanno qui una settimana, che il giorno vanno al mare e la sera a giro per il Giglio», spiega ancora Fanciulli. «Voi siete qui per lavoro – aggiunge parlando con i giornalisti – e non avete certo la serenità necessaria a godervi l’isola. Insomma ci fa piacere avervi come ospiti ma in vacanza». Dalla terrazza del suo albergo si vede la nave adagiata sugli scogli: lui la guarda e chiede ai giornalisti: «Ma ci voi verreste in ferie?». Poi c’è il problema dei traghetti che, con l’accesso al porto limitato, potrebbero aver difficoltà e diminuire le corse giornaliere. C’è già chi pensa a un comitato e domani potrebbe essere presa una decisione per costituirlo: «forse abbiamo aspettato anche troppo – conclude Solari -. In America avevano già costretto i responsabili di tutto questo a spostare la nave, dando loro 2 o 3 mesi di tempo». (Fonte CertineWs)

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