Le rinnovabili mettono in ginocchio il metano

Cala bruscamente il fabbisogno nazionale di metano, che torna ai valori di dieci anni fa. Si produce meno elettricità grazie al risparmio e all’apporto delle rinnovabili. Ancora bassa la quota del parco automobilstico a metano.
L’Italia per fortuna ha sempre meno bisogno di gas naturale e riduce la propria dipendenza dai giacimenti esteri: i consumi del 2013 equivalgono a quelli di inizio secolo. Il calo più brusco è rappresentato dalla domanda termoelettrica, penalizzata dalla debolezza dei consumi di elettricità e dalla sempre più forte concorrenza delle rinnovabili, molto più contenuta invece la flessione della domanda industriale. Secondo le elaborazioni della ‘Staffetta Quotidiana’ sui dati di Snam Rete Gas, nell’anno appena concluso l’Italia ha consumato solo 69,5 miliardi di mc, un valore perfino, e non di poco, inferiore ai 70,5 mld mc del 2002. Il calo sul 2012 è stato del 6,4% (l’anno scorso ci si era fermati al 4,1%) mentre quello sul 2011 è del 10,2%. Quest’anno ci sono state meno punte di freddo intenso come nel 2012 mentre i consumi delle automobili alimentate a metano, anche quest’anno in notevole aumento, purtroppo restano ancora molto modesti.
Analizzando la domanda per settore di consumo, la flessione più pronunciata si registra nella produzione termoelettrica: 20,61 mld mc, in calo del 16,5% sul 2012 e addirittura del 25,7% sul 2011. Segue l’industria, che nei 12 mesi cede lo 0,8% a 13,15 mld mc (-2,9% sul 2011). Chiude invece ai livelli del 2012 il comparto civile: 33,88 mld mc, con una flessione dello 0,1% sul 2012 e un aumento dello 0,5% sul 2011.

CertineWs/MGD

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