Economia, crollo della produzione industriale

Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano a gennaio 2012 diminuzioni tendenziali per tutti i raggruppamenti principali di industrie. I cali piu’ marcati riguardano l’energia (-5,9%) e i beni di consumo (-5,8%), ma diminuiscono in misura significativa anche i beni intermedi (-5,4%) e i beni strumentali (-4,2%).

Rispetto a gennaio 2011, i settori caratterizzati da una crescita sono: l’attivita’ estrattiva (+5,8%), la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+2,3%) e le industrie alimentari bevande e tabacco (+2,0%).

Tra i settori in calo quelli che registrano le diminuzioni tendenziali piu’ ampie sono l’industria del legno, carta e stampa (-16,3%), le altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature (-13,3%), la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati e la fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (entrambi in calo dell’11,4%).

Quanto a febbraio, il Centro studi di Confindustria stima una contrazione della produzione industriale dell’1% rispetto a gennaio. ”L’arretramento di febbraio – si legge nell’indagine rapida del Csc- accentuato dalle avverse condizioni meteorologiche e dal parziale blocco delle forniture di gas, conferma il quadro di profonda debolezza dell’industria italiana, aggravatosi in maniera significativa dal secondo trimestre dello scorso anno: dall’aprile del 2011, al di la’ delle oscillazioni congiunturali, l’attivita’ e’ diminuita del 6,2% (-0,6% medio mensile)”.

Si riduce al 5,4% il recupero dai minimi della recessione (marzo 2009) e scende al -22,1% la distanza dal picco di attivita’ pre-crisi (aprile 2008). Nel primo trimestre del 2012 la produzione ha una variazione congiunturale acquisita di -2,3%.

Contrazioni si sono avute nel quarto (-2,1%) e nel terzo trimestre del 2011 (-0,8%, rivisto al ribasso dall’Istat dal precedente -0,4%).

Le prospettive per i prossimi mesi, nelle valutazioni delle imprese, sono sfavorevoli: in febbraio i giudizi e le attese sugli ordini sono peggiorati e la componente nuovi ordini del Pmi manifatturiero segnala ancora una contrazione, pur se meno marcata rispetto a gennaio (46,4 da 44,8). (Fonte CertineWs)

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